Questa è l’unica Villa Veneta del territorio veronese progettata dal Palladio.
La Villa è Patrimonio Mondiale dell’Umanità secondo le direttive Unesco.
Cenni storici
Nel 1570 L’architetto Francesco Muttoni visita il sito di Santa Sofia e appunta le condizioni della fabbrica della villa iniziata da Andrea Palladio, a quel tempo “mal tenuta, e minacciante ruina”. È pressoché compiuta nella porzione centrale, le colonne delle due ali erano state innalzate ma non caricate con alcun manufatto; delle rimanenti erano posate a terra le basi, in modo da rendere visibile il tracciato di un cortile.
La situazione deve in qualche modo corrispondere a quella degli anni ottanta del Cinquecento, quando con la morte di Marcantonio Serego, proprietario del fondo e committente di Andrea Palladio, il cantiere plausibilmente s’interrompe.
Marcantonio inizia ben presto a modificare l’assetto della proprietà, ereditata dal padre Brunoro nel 1552 ma patrimonio famigliare fin dal XIV secolo, a partire dalla sua sistemazione idraulica che coinvolge il parco, arricchendolo con specchi d’acqua e fontane.
Dagli anni sessanta decide di mettere mano alle fabbriche, che già il padre aveva iniziato a ristrutturare, con un nuovo progetto, affidandone a Palladio l’ideazione.
L’attività in cantiere è documentata tra il 1565 e il 1569 e vede arrivare, sulle pendici del colle, grandi quantità di pietra provenienti dalle vicine cave possedute dai Serego. Sembra però probabile anche il riutilizzo dei materiali provenienti dallo smantellamento degli ammodernamenti voluti da Brunoro, nonché l’inglobamento nella nuova costruzione delle preesistenze trecentesche.
La realizzazione del progetto palladiano è solo parziale, come testimoniato da Muttoni, ed è riferibile a nemmeno metà del cortile centrale previsto dalla xilografia contenuta nei Quattro Libri. Attorno a questo vuoto, delimitato dall’ordine ionico gigante con colonne a diseguali rocchi rustici, si sarebbero disposti i locali d’abitazione, mentre a settentrione si sarebbe innalzato il colonnato dell’esedra semicircolare e due barchesse avrebbero chiuso ai lati la corte a meridione. Benché il progetto del trattato palladiano non si possa considerare esecutivo e il realizzato sia un incompiuto, attorno ad essi la letteratura critica ha sviluppato, tra le altre, interessanti riflessioni sui temi della rielaborazione palladiana del linguaggio tipologico e formale dell’architettura antica, romana e veronese; sulla sperimentazione intorno all’oggetto “villa”, sia sul versante dell’impianto planimetrico e della disposizione dei volumi edilizi, sia su quello degli stilemi architettonici; infine sull’impiego variato dei materiali e delle strutture architettoniche.
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo si attuano dei tentativi per ricavare nell’edificato alcuni vani abitativi, eliminati dall’intervento di Luigi Trezza attorno alla metà dell’Ottocento. L’architetto veronese, infatti, libera dalle superfetazioni la realizzazione palladiana e innesta sul corpo cinquecentesco occidentale un nuovo volume per la residenza. Prosegue inoltre sulle due ali con balaustrata e trabeazione, facendole girare nelle testate simmetriche, e probabilmente con materiale mai messo in opera del cantiere palladiano realizza le colonne terminali, nell’intento di dare forma compiuta alla fabbrica giunta a lui in stato di frammento.
L’inizio del Novecento assiste al riordino del parco che acquista una nuova connotazione pittoresca con la costruzione di alcuni manufatti di gusto eclettico, tra i quali è sufficiente ricordare la capanna rustica. Durante la seconda metà del secolo, la Villa è stata oggetto di successive fasi di restauro.
Adiacente alla Villa Palladiana si trova l’Azienda Vinicola Santa Sofia, distribuita su tre cantine storiche costruite in epoche diverse (Sec. XIV, Sec. XVI e Sec. XVIII).
La gestione della villa è diversa da quella dell’azienda vinicola, perciò per prenotare visite alla cantina, degustazioni ed acquisti chiamate lo 0457701074 o scrivete all’indirizzo email comunicazione@santasofia.com
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Informazioni
VILLA
VILLA PALLADIANA
AGRITURISMO
MUSEO
CANTINA
Aperto tutto l’anno.
Servizi
ENOGASTRONOMIA
WIFI GRATIS
Contatti
Via Ca’ Dedè, n°61 – Pedemonte di San Pietro in Cariano (VR)
+39 0457701074