VILLA CORDELLINA LOMBARDI

Museum, Wedding & Meeting

Opera del Massari

Villa Cordellina Lombardi si trova a Montecchio Maggiore, a circa dieci chilometri a ovest di Vicenza. La Villa fu costruita nel Settecento per volontà di Carlo Cordellina, importante avvocato della Repubblica Serenissima di Venezia.

Carlo Cordellina fu estasiato dalla bellezza del territorio vicentino compreso tra i colli Berici e i monti Lessini. Qui decise di far erigere la sua casa di villeggiatura. Costruire in questo luogo non sembrava una buona scelta perché non c’era nessun canale a bagnare la terra.

Per risolvere il problema, Carlo Cordellina incanalò e portò sino alla Villa le acque di una vicina sorgente collinare. In tal modo, si irrigarono i giardini e la campagna della proprietà. Tutto il paese di Montecchio poté inoltre godere di quest’opera idrica, grazie alla realizzazione di una vasca di uso pubblico.

I lavori di costruzione della Villa iniziarono nel 1735 per opera dell’architetto Giorgio Massari che ripropose le forme architettoniche utilizzate da Andrea Palladio, con un’interpretazione personale. Alla realizzazione della Villa collaborò anche Francesco Muttoni, famoso architetto del Settecento Vicentino.

Da alcuni documenti storici si può intuire che la casa padronale fu terminata velocemente. Già nel 1743, il grande pittore Gianbattista Tiepolo stava affrescando il salone d’onore. L’immenso salone era il luogo delle feste, dei balli e dei ritrovi degli uomini di cultura.

Carlo Cordellina desiderava infatti che la sua villa fosse il luogo di ritrovo dei più importanti uomini di cultura del territorio. Per ospitare questi importanti personaggi, il Cordellina fece costruire un’ampia foresteria finemente decorata, al pari della casa padronale. A testimoniare la vivacità della vita in villa, in una lettera che il Tiepolo scrive ad un amico in quegli anni, si legge che:

“Io son qui, non posso far nulla per la troppa foresteria che vi è… Giuro che mi sarebbe più caro stare un giorno in compagnia Sua e parlare di pittura, che tutti li divertimenti di questa villa, che mi creda, non è pochi”.

Il giardino posteriore alla Villa e le torrette furono completati più tardi, nel 1756. L’intero complesso della villa fu terminato nel 1760, con il completamento del giardino anteriore.

Dopo la morte di Carlo Cordellina, il figlio Ludovico, trasformò il complesso in collegio. La villa venne purtroppo abbandonata a metà Ottocento. La Repubblica della Serenissima di Venezia impose infatti una tassa sugli edifici di lusso, e i proprietari non riuscivano a pagarla.

A inizio Novecento, il grande salone della Villa fu trasformato in un allevamento di bachi da seta che danneggiò architettura e affreschi. Nel 1943, la Villa passò a Gaetano Marzotto e nel 1954 a Vittorio Lombardi, che restaurò gli edifici e i giardini. Alla morte di Vittorio Lombardi, la moglie donò la Villa, splendidamente restaurata, alla provincia di Vicenza, l’attuale proprietaria.

La magnifica Villa è aperta e visitabile a tutti e, il salone d’onore è spesso destinato a manifestazioni culturali e congressuali.

Il salone d’onore di villa Cordellina Lombardi è una raffinata invenzione dell’architetto Giorgio Massari. Il Massari decise di non interrompere le pareti dal lato più lungo e di collocare le porte che conducono alle stanze laterali ai quattro angoli della sala.

Carlo Cordellina affidò la decorazione del salone a Gianbattista Tiepolo, che nel 1743 realizzò tre affreschi d’ispirazione neoclassica, profondamente influenzato dai pittori del Cinquecento. Gli affreschi sono ideati come quadri che emergono dalla parete, decorata con lesene corinzie, finte colonne dipinte.

I temi degli affreschi alle pareti esaltano le virtù della moderazione e della clemenza. L’affresco del soffitto, invece, porta in trionfo l’intelligenza e la nobiltà d’animo.

Nella parete destra, Tiepolo dipinse una scena tratta dalla storia greca: “la famiglia di Dario ai piedi di Alessandro Magno”. Il dipinto mostra ed esalta il gesto di clemenza compiuto da Alessandro che dona la libertà alla famiglia di Dario, sconfitto nella battaglia di Isso.

Nella parete sinistra è rappresentata una scena tratta dalla storia romana: “la continenza di Scipione”. L’affresco mostra il generale Scipione che libera la fidanzata di Alluccio e porge come dono di fidanzamento le statue di Minerva e Apollo, poste ai lati del trono dello stesso Scipione.

In basso, a sinistra del dipinto, si può scorgere la firma dell’autore: Gio. Battista Tiepolo F.. In questi affreschi si nota la profonda influenza classica dell’artista Paolo Veronese. Le scene sono proposte come opere teatrali. L’osservatore partecipa al dramma delle vicende dall’esterno.

L’intero soffitto del salone d’onore misura 6 metri in larghezza e 11 metri in lunghezza. L’affresco sul soffitto è stato purtroppo gravemente danneggiato nel tempo dalle infiltrazioni d’acqua, ed è stato staccato nel 1917. L’opera rimase nel Museo Civico di Vicenza fino al 1956, quando Vittorio Cordellina la riportò al suo antico splendore, grazie a un importante restauro, e la ricollocò nella sua posizione originale.

La scena dipinta rappresenta “il trionfo della Virtù e dell’Intelligenza sull’Errore”, uno dei temi più ricorrenti nella pittura del Tiepolo. Le figure della Virtù e della Nobiltà si innalzano sulle nubi tra la gioia degli angioletti e lo squillo di tromba dell’Intelligenza.

In contrapposizione a questa festosa immagine, si vede l’Errore che precipita a testa in basso. La decorazione del soffitto è completata da sei piccoli affreschi monocromi: i quattro affreschi degli angoli rappresentano la Poesia, la Pittura, la Giurisprudenza e l’Arte Militare mentre quelli al centro rappresentano il Merito e il Consiglio.

Sopra le quattro porte agli angoli del salone sono decorate le allegorie dei quattro Continenti, monocromi di color seppia su sfondo dorato.

Gli affreschi di villa Cordellina sono il secondo ciclo di decorazione che il Tiepolo realizza nel Vicentino. Le opere rappresentano un perfetto esempio di combinazione tra le influenze del Cinquecento classico e le tinte brillanti, caratteristiche di Paolo Veronese.

Informazioni

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