Opera del Palladio
La presenza della nobile famiglia veneziana dei Cornaro a Piombino Dese e la consistenza dei suoi possedimenti terrieri è documentata dal 1422, quando essa risultava costituita da 310 campi trevigiani, da molte case ed alcuni annessi. L’intenzione di ampliare e di ristrutturare il complesso, già manifestata da Girolamo, proprietario del fondo dal 1539, trovò realizzazione solo diversi anni più tardi; fu il figlio Giorgio, erede dei beni insieme al fratello Andrea, a volere la costruzione di una nuova dimora e ad affidarne ad Andrea Palladio il progetto. L’incarico da parte del potente patrizio rappresentava per l’architetto un’occasione di grande prestigio e una delle prime esperienze professionali con una committenza non vicentina, pressoché allo stesso tempo della realizzazione della Villa Pisani a Montagnana.
Se l’intervento palladiano può essere datato fra il 1552 e il 1553, certamente il cantiere era attivo proprio in quest’ultimo anno e l’edificio doveva già essere abitabile nell’aprile del 1554, poiché in giugno i coniugi Cornaro ne prendevano possesso formale. Tuttavia la villa era tutt’altro che terminata e solo il blocco centrale, privo della loggia superiore e delle ali laterali doveva essere edificato.
Il completamento della fabbrica avvenne in due successive campagne edilizie, la prima nel 1569 e la seconda, diretta da Vincenzo Scamozzi, nel 1588; a quest’ultima prese parte anche Camillo Mariani, al quale si deve l’esecuzione delle statue del salone.
L’isolamento rispetto alle dipendenze agricole della tenuta e il carattere dominante del prospetto verso la strada, con il pronao aggettante a doppio ordine, suggeriscono la vera natura dell’edificio, inteso come un palazzo di campagna piuttosto che una residenza per brevi soggiorni.
All’interno, lo straordinario salone con quattro colonne libere che sostengono le travi portanti dell’orditura lignea del soffitto, riccamente dipinto, serviva per ricevere gli ospiti, mentre gli appartamenti privati erano collocati al livello superiore, raggiungibile salendo una delle due scale gemelle ovali ai lati della loggia sul cortile.
Nonostante le variazioni d’uso subite nel secondo dopoguerra, la villa mostra oggi – dopo i restauri degli anni Settanta e Ottanta – un buono stato di conservazione.
E’ patrimonio dell’Unesco.
Gli attuali proprietari sono gli americani della famiglia Gable che aprono la villa aperta ogni sabato 15.30-18; su appuntamento per gruppi di minimo 10 persone per fuori orario (solo piano nobile della villa)
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VILLA
VILLA PALLADIANA
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Aperto tutto l’anno.
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