Villa Manin fu costruita tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600 da nobili veneziani e venne in possesso della famiglia Manin alla metà del ’700. Sorge a nord-ovest della chiesa parrocchiale: la casa a quei tempi si trovava in aperta campagna ed era collegata con la “piazza ove si fa il mercato”- l’attuale centro di Noventa Vicentina – con uno stradone denominato proprio “di Cà Manin”- ora Via Umberto Masotto.
Il progettista originale non è noto ma l’andamento orizzontale dell’edificio la ricondurrebbe ad un architetto di formazione stilistica padovana: essa fu concepita a due piani: riprende la tipologia del grande Salone Centrale al piano nobile, sopraelevato rispetto al vasto piano interrato dalle volte a crociera (le antiche Sale delle Cantine), mentre al piano superiore si trova una grande mansarda delle stesse dimensioni degli altri due piani. Nel piano nobile quattro Sale sono disposte simmetricamente a destra della Sala Centrale e quattro a sinistra: molte di queste sale presentano numerosi affreschi di notevole fattura, in buono stato di conservazione.
All’esterno, un elegante cornicione dentato sottolinea la linea di gronda e l’inizio della copertura ed un grande abbaino centrale e quattro altissimi comignoli piramidali danno slancio verticale all’edificio; affiancato all’edificio principale della villa si trova il grande Portico delle Barchesse, caratterizzato da quattro arcate a tutto sesto e caratterizzate da decorazioni pittoriche che ne ricordano la vocazione agricola.
I nobili veneziani risiedevano a Noventa saltuariamente e in occasione dei principali momenti agricoli, quando erano indispensabili il controllo e le direttive padronali; alla fine del ‘700, per una serie di sfortunate circostanze, non ultima la caduta del governo veneziano nel maggio 1797 (retto proprio dal doge Lodovico Manin), la villa passò alla famiglia Masotto “che ne teneva l’Agenzia”: è in questo periodo che la tenuta agricola dei Manin iniziò a essere suddivisa e, gradualmente, nuove strade e costruzioni accerchiarono la Villa che, tuttavia, conservò un vastissimo parco.
Il 23 novembre 1864 a Villa Manin Cantarella nacque il Capitano del Corpo degli Alpini Umberto Masotto, il primo Artigliere da Montagna ad essere insignito di Medaglia d’oro al Valor Militare: sulla facciata sud della Villa è presente una targa commemorativa che ne ricorda le eroiche gesta e una lapide commemorativa è posta all’interno di una delle aiuole del parco.
Dopo vari passaggi di proprietà la Villa fu acquisita dal Consorzio Agrario di Noventa che la adattò alle proprie esigenze commerciali: uffici nel piano nobile, magazzino nelle Barchesse e nel suo Portico parcheggio per auto, autocarri e trattori e quindi eliminazione di parte del parco originario; nel 1997 la Villa diventa proprietà di un privato che destina parte degli edifici addossati a residenze, e l’antica dépendance nel giardino anteriore a sede della sua attività professionale; le Sale del piano nobile, la Sala delle Barchesse ed il suo Portico, così come le Sale delle Cantine sono invece utilizzate per ospitare feste di matrimonio, incontri pubblici, eventi privati e manifestazioni culturali.
Contemporaneamente al complesso restauro filologico della parte muraria interna ed esterna della villa, iniziato nel 1998, si è provveduto a riportare il parco al suo antico splendore, ricostruendo i sentieri del giardino romantico disegnato quasi sicuramente dal Caregaro Negrin e ricostruendo anche l’aiuola centrale con la palma, la cui esistenza è documentata da cartoline postali degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso.
Nelle giornate dedicate agli sposi l’antico cancello in ferro battuto in Via Umberto Masotto viene aperto per accogliere la coppia e i loro invitati: saranno accolti all’interno del giardino anteriore del parco di Villa Manin Cantarella dai loro amici e parenti e potranno iniziare il festeggiamento del loro evento di nozze nella Sala delle Barchesse, nel suo ampio Portico, così come all’interno delle antiche Sale del piano nobile della Villa.
Il vasto parco secolare della Villa rappresenta per gli sposi una suggestiva scenografia naturale per le foto di matrimonio, senza che essi si debbano allontanare dai festeggiamenti con i loro cari, ma può al contempo ospitare l’allestimento di tavoli a buffet per il rinfresco iniziale degli invitati.
Il rinfresco di benvenuto per la festa di matrimonio, immancabile inizio di ogni banchetto nuziale, può essere infatti allestito nel grande Portico delle Barchesse a lato della Villa e nella sua grande Sala interna: i due spazi sono collegati tra loro da quattro ampie porte vetrate, che permettono agli ospiti di conoscere il giardino anteriore, passeggiando tra le aiuole fiorite, sui sentieri del parco, accanto alle rovine romantiche dell’antica ghiacciaia o sul sovrastante ponticello in mattoni.
Da oltre un decennio organizziamo ed ospitiamo banchetti nuziali per feste di matrimonio, ma anche pranzi e cene di gala: grazie alla collaborazione con un noto Ristoratore dei Colli Berici e all’attrezzata Cucina interna, siamo a Vostra disposizione per elaborare il menù più adatto al Vostro evento.
La grande Sala interna delle Barchesse è messa in comunicazione con il giardino posteriore tramite due porte finestre, consentendo agli invitati di scoprire il giardino retrostante e di apprezzare Villa Manin Cantarella nel suo insieme: i due spazi possono ospitare fino a 450 persone a buffet o fino ad un massimo di 220 persone sedute ai tavoli.
Nell’anno 2010, durante i lavori di restauro dei pavimenti e delle pareti delle antiche Sale delle Cantine, sono stati recuperati alcuni affreschi ancora in buono stato di conservazione: essi raffigurano da una parte l’Annunciazione con le figure dell’Angelo e della Madonna. Sulla parete di fronte si vedono invece le figure di San Giuseppe, San Giovanni Battista ed ancora Sant’Antonio da Padova con San Francesco di Paola: dato che quest’ultimo santo è stato canonizzato nel 1519 si presume che tali dipinti siano successivi a questa data. Grazie al lavoro di restauro gli affreschi, di buona fattura, sono stati riportati ai colori originali: dall’importante scoperta e da altri particolari costruttivi delle Sale delle Cantine si ipotizza che la Villa sia sorta sulle fondamenta di una costruzione preesistente, si presume un edificio religioso.
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