La presenza della famiglia De Cumani a Sant’Elena vanta origini antichissime ed era intimamente legata alla storia del luogo, dove, fin dal Trecento, sorgeva una vasta residenza, forse edificata su strutture preesistenti; la casa padronale doveva già essere circondata da una recinzione merlata.
Nel XVI secolo il complesso venne ampliato con la costruzione di alcuni edifici a un unico piano sul lato ovest della corte e con la realizzazione di una barchessa, posta nel centro del paese. Il completamento della piccola cappella, compresa entro le mura perimetrali della tenuta, avvenne solo in epoca successiva; la datazione, riferibile alla metà del Seicento o a quella del Settecento, risulta comunque incerta.
L’insieme degli interventi avviati a partire dal 1857, per volontà di Felice e poi di Giacomo Miari, impresse alla villa il suo aspetto definitivo. Mentre l’edificio padronale e i corpi annessi furono risistemati su progetto dell’architetto bolognese Achille Casanova, Osvaldo Paoletti disegnò il grande parco romantico con piante esotiche e architetture eclettiche, che venne a sostituire l’originale brolo. Accanto alla casa dominicale fu aggiunta una serra con granaio al livello superiore, la torre colombara fu rialzata e una nuova fabbrica per le scuderie la congiungeva ora alle case sul lato occidentale. La residenza vera e propria fu trasformata sia all’esterno, dove il prospetto con il portale gotico venne affrescato secondo il gusto neorinascimentale, sia all’interno, dove il salone fu decorato con finti stemmi e drappi; la Sala dei Ventagli fu invece dipinta con raffigurazioni dei segni zodiacali.
Un altro ambiente della villa conserva ancora cinque tele attribuite a Palma il Giovane.
La villa è immersa in uno splendido parco in stile inglese del 1885, opera dell’architetto Paoletti, discepolo dello Jappelli.
Un passaggio sotterraneo congiunge la villa a Monselice.
Il parco – che si estende lungo il fianco orientale della Villa, nell’area corrispondente all’antico brolo della proprietà de Cumani – venne realizzato nella seconda metà del XIX secolo su progetto dell’ing. Osvaldo Paoletti e committenza di Felice Miari.
La planimetria acquarellata del parco, realizzata da Paoletti nel 1857 e conservata nell’archivio di famiglia, consente di individuare la concezione spaziale rimasta integra fino ad oggi, nonostante alcuni cambiamenti dovuti a cause naturali (morte o malattia delle piante) e a cause storico-ambientali (alterazione dell’equilibrio idrico del territorio, tagli di molti alberi da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale). I percorsi tortuosi dei sentieri, l’alternarsi di prati e radure a macchie di cespugli e a gruppi di alberi appartenenti alla stessa specie, il lago dalle rive scoscese, gli edifici in stile neo-gotico e neo-rinascimentale, i nomi suggestivi dei luoghi (Prati Fioriti, Isola del Castellaccio, Piano delle Streghe…) riconducono all’atmosfera romantica dei parchi ottocenteschi diffusi in Veneto sull’esempio delle creazioni jappelliane e grazie alla graduale assimilazione della cultura paesaggistica inglese.
La vegetazione presenta alberi di rilevante dimensione, come i tre Aesculushippocastabum situati vicino all’ingresso del parco e presumibilmente originari dell’antico brolo, gli esemplari di Magnolia grandiflorae e di Fagus sylvatica; i numerosi olmi indigeni, decimati in quest’ultimi anni dalla grafiosi, sono stati gradualmente sostituiti dagli Ulmuspumila di provenienza siberiana.
Interessante osservare, tra le molte conifere presenti nel parco, il gruppo di Taxodiumdistichum , introdotte nel Veneto nel 1812 e particolarmente diffuse nei giardini romantici per le loro adattabilità ai terreni umidi e impregnati d’acqua, come le rive di un lago.
Si fanno visite guidate alla Villa e al Parco, su prenotazione previa disponibilità all’indirizzo info@villamiaridecumani.com.
Le visite guidate sono effettuate in italiano, in inglese, tedesco e francese e la capacità dei gruppi per le visite agli interni è al massimo di 25 persone. Per i matrimoni e per meeting aziendali la Villa mette a disposizione uno splendido salone affrescato e numerose sale con mobili d’arte e reperti archeologici.
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