La Villa Grimani Molin Avezzù sorge a Fratta Polesine, nelle immediate adiacenze della residenza progettata da Andrea Palladio per Francesco Badoer. La prossimità fisica tra le due fabbriche non costituisce l’unica ragione di un legame fra le loro qualità architettoniche e le loro storie, intrecciate fin dall’inizio per via dell’amicizia fra il committente della Villa Badoer e Giorgio Loredan. Quest’ultimo deteneva i possedimenti terrieri su cui entrambe le ville sarebbero state costruite: alla sua morte le proprietà di Fratta vennero suddivise fra le sorelle Lucietta e Lucrezia, rispettive mogli di Francesco Badoer e di Vincenzo Grimani. L’alleanza tra le famiglie Loredan e Badoer, sancita dalla partecipazione di Giorgio e di Francesco alla Compagnia veneziana della Calza, proseguì idealmente con Vincenzo.
Nonostante l’assenza di dati documentari decisivi, le ricerche storiche più recenti hanno individuato in Vincenzo Grimani il probabile committente delle trasformazioni dell’antica casa Loredan, attuato in anni paralleli alla costruzione della dimora di Badoer, ossia negli anni intorno alla metà del Cinquecento.
L’attribuzione del progetto architettonico, ancora oggetto di discussione, appare strettamente connessa con la presenza di Andrea Palladio nel cantiere confinante e le sembianze palladiane della villa avvalorano, a loro volta, la possibilità dell’intervento di un allievo dell’architetto. L’imponente facciata, collocata in modo da formare un angolo ideale con quella della Villa Badoer, si caratterizza per il podio bugnato ad arcate che sostiene la fronte con colonne e timpano, mutuata dal tempio antico; il rapporto tra la composizione della parte centrale e il volume della costruzione appare tuttavia sproporzionato.
Gli ambienti interni presentano una decorazione ad affresco con grottesche, basata sui temi dell’amore e della fecondità, forse realizzata dallo stesso Giallo Fiorentino che dipinse anche le stanze dell’edificio palladiano; è certo che il lavoro fu eseguito verso il 1564, anno del matrimonio tra Isabetta Grimani, figlia di Vincenzo, e Andrea Molin.
La villa era dotata all’origine di due barchesse simmetriche, delle quali oggi resta solo quella sul lato ovest.
Modalità di visita: La visita è possibile in alcune domeniche o ai gruppi previa prenotazione Sabato h. 15,00-16,00; della casa dominicale visitabile solo il piano nobile affrescato. Parco esterno
MATRIMONI: La celebrazione di un momento unico, il coronamento di un sogno d’amore, la cornice ideale in Villa.
MEETING E ALTRI EVENTI: Convegni, dibattiti, presentazioni letterarie e aperitivi a tema. Tutto ciò è possibile a Villa Molin.
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